Convento Santa Croce - Firenze

Convento Santa Croce

Piazza Santa Croce, 16

50122 - Firenze

 055-2342289

Convento Santa Croce - Firenze

FONDAZIONE FRANCESCANA DELLA BASILICA

La storia di Santa Croce di deve “ufficialmente” iniziare il 14 settembre 1228. Questa è la data del primo documento che ci è dato conoscere. In questa data il Papa Gregorio IX, con Bolla inviata da Perugia, prendeva sotto la sua protezione i Frati minori che officiavano la Chiesa di Santa Croce in Firenze. Tuttavia la riconosciuta esistenza di un piccolo oratorio già officiato, ci autorizza ad anticipare di qualche anno l’insediamento dei primi francescani in questo luogo.

L’area sulla quale sorge oggi Santa Croce era una zona depressa, una specie di isolotto formato da una ramificazione dell’Arno e per questo soggetta a frequenti inondazioni. Qui lavorava il ceto più debole, soprattutto i lavoranti dell’industria tessile fiorentina: tessitori di lana e manovali, fabbri ferrai. A portare conforto materiale e spirituale a questi emarginati, si stabilirono qui i primi frati francescani.

La gente accorreva numerosa per ascoltare il loro messaggio di speranza: tutti figli dell’Unico Dio Padre e, e uguali per dignità di fronte a Dio; per loro e per tutti gli uomini di buona volontà aveva mandato il suo Figlio Gesù che, come uomo, aveva condiviso gioie e dolori, delusioni e speranze, fino alla sua morte in Croce e alla vittoria sulla morte con la sua risurrezione.

Ben presto fu necessario ampliare la Chiesa, che nel 1280 venne arricchita con la maestosa Croce di Cimabue, oggi nel Museo dell’Opera adiacente alla Basilica..
Alla fine del secolo XIV, a seguito della grande espansione della città che, con la nuova cerchia muraria (1284) inglobò l’intero quartiere di Santa croce, fu deciso di costruire la nuova chiesa, di dimensioni monumentali, che è quella tutt’ora esistente: il progetto fu affidato ad Arnolfo di Cambio. La prima pietra fu posta il 3 maggio 1294, festa della Santa Croce. Erano questi gli anni in cui a Firenze si andavano realizzando grandi opere architettoniche: dal 1279 i Domenicani stavano lavorando all’ampliamento di santa Maria Novella e poco dopo Arnolfo di Cambio avrebbe iniziato la nuova Cattedrale di Santa Maria del Fiore (1296) e di Palazzo della Signoria (1298).

L’edificazione della Basilica, con pianta a T (Tau = segno della Croce) a tre navate coperte da capriate a vista, che caratterizzano le chiese francescane, si protrasse per oltre un secolo, finanziata dal Comune e dalle ricche famiglie fiorentine, che in cambio ebbero il patronato delle cappelle. La sua consacrazione avvenne nella Festa dell’Epifania del 1443 alla presenza del Papa, Eugenio IV.
Sin dal ‘300 quasi tutti i grandi artisti vi hanno lavorato e lasciato il loro contributo di innovazione e di arte: Giotto e la sua scuola, nei magnifici affreschi delle cappelle; Brunelleschi, nella sua Sala del Capitolo -la così detta Cappella Pazzi -. Michelozzo si occupò dell’ampliamento del convento, costruendo per la famiglia dei Medici, la cappella del Noviziato.

Con la nascita del principato mediceo nel ‘500, il gusto artistico cambiò; vennero imbiancato gli affreschi del ‘300 e l’interno di Santa Croce fu trasformato, secondo lo spirito della Controriforma. Tolto il coro dei frati dal centro della navata, Giorgio vasari eresse grandi altari nelle navate laterali, arricchiti con tele dei più grandi artisti: Bronzino, Santi di Tito, Vasari, Jacopo Ligozzi…

La Basilica, che già nel ‘400 accoglieva le tombe di due grandi personaggi della vita pubblica fiorentina (Leonardo bruni e Carlo Marsuppini), a pertire dal ‘500 divenne sempre più “sacrario delle itale glorie”, assurgendo a Pantheon fiorentino, con i monumenti funebri a Michelangelo, Rossini ecc.
Alla metà dell’800 fu deciso di realizzare la facciata in stile neogotico con marmi bianchi e verdi, dandone l’incarico a Nicola Matas (1847).
Il 23 dicembre 1933, il papa Pio XI elevò la Chiesa di santa Croce a Basilica Minore.

Anche oggi dopo 800 anni di storia, i Frati francescani Minori Conventuali continuano la condivisione degli ideali francescani con il popolo,. Tra l’altro essi hanno realizzato nel Convento una scuola di teologia per Laici e pubblicano una importante Rivista di spiritualità: Città di Vita.

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